Posa in Opera > PROTEZIONE DAL FUOCO

Ogni anno gli incendi sono responsabili di un pesante bilancio sia in termini di vite umane che in termini economici.
La velocità di propagazione dell'incendio e quindi il tempo, sono le variabili critiche per gli incendi.

In edilizia risulta evidente l'esigenza di utilizzare il più possibile materiali non combustibili e che non contribuiscano alla diffusione dell'incendio.

La lana di roccia e la lana di vetro sono materiali a base minerale, pertanto sono incombustibili e non contribuiscono né alla propagazione né allo sviluppo di un incendio.

Per questa ragione quasi tutti i prodotti non rivestiti sono classificati al fuoco in Euroclasse A1.


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COS'E' LA REAZIONE AL FUOCO?
Per reazione al fuoco si intende il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. Dalla definizione si rileva che quando si parla di reazione al fuoco ci si riferisce a tutta la problematica connessa alla maniera in cui i materiali possono mettere in pericolo vite umane in caso di incendio. Il combustibile, secondo il proprio potenziale calorifico, fornisce un contributo essenziale allo sviluppo o meno dell’incendio.

E’ quindi necessario, nella costruzione di un edificio, utilizzare materiali di debole potere calorifero superiore (PCS). Esiste un valore che identifica la quantità massima di calore sviluppata da un materiale al momento della sua combustione completa.

I prodotti o materiali di costruzione a debole potere calorifero superiore permettono di limitare l’infiammabilità e la propagazione di un fuoco nascente.

Come già detto, sia la lana di roccia e/o vetro, senza rivestimenti, è incombustibile e non contribuisce alla propagazione e allo sviluppo di un incendio. Questa deve, quindi, essere privilegiata nella progettazione delle varie parti degli edifici in modo da assicurare una protezione passiva che offra un livello ottimale di sicurezza alle persone.

La reazione al fuoco di un materiale è una caratteristica molto complessa che dipende da vari parametri, i principali sono i seguenti:

  • infiammabilità: intesa come capacità di un materiale di entrare e permanere in stato di combustione, con emissione di fiamme durante l’esposizione ad una sorgente di calore
  • velocità di propagazione delle fiamme: intesa come la velocità con la quale il fronte della fiamma si propaga in un materiale
  • gocciolamento: inteso come la capacità di un materiale di emettere gocce di materiale fuso dopo e/o durante l’esposizione a una sorgente di calore
  • sviluppo di calore nell’unità di tempo: inteso come la quantità di calore emessa nell’unità di tempo da un materiale in stato di combustione

 

COS'E' LA RESISTENZA AL FUOCO?

La resistenza al fuoco è la capacità di una costruzione, o di un elemento costruttivo di mantenere, per un tempo prefissato:

  • la stabilità R: attititudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco
  • la tenuta E: attitudine a non lasciar passare ne produrre, se sottoposto all’azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto
  • l’isolamento termico I: attitudine a ridurre la trasmissione del calore.

Per quanto sopra:

  • con il simbolo REI (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo che deve conservare per un tempo determinato n la resistenza meccanica, la tenuta alle fiamme e ai gas, l’isolamento termico;
  • con il simbolo RE (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo che deve conservare per un tempo determinato n la resistenza meccanica e la tenuta alle fiamme e ai fumi
  • con il simbolo R (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo che deve conservare per un tempo determinato n la resistenza meccanica.

Il numero n indica la classe di resistenza al fuoco.
Le classi di resistenza la fuoco più comunemente richieste sono: 30, 60, 90, 120 e 180 ed esprimono il tempo, in minuti primi, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita.
Attualmente come da Decreto Ministeriale del 16 febbraio 2007 i nuovi prodotti devono essere certificati secondo nuove regole che fanno capo alla norma UNI EN 1366.


PERCHE' PUNTARE SU MATERIALI CERTIFICATI?

I dati relativi agli interventi di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco mostrano come l’incendio dei tetti sia ormai una sciagura tristemente frequente:

  • provincia di Torino, anno 2008 → 336 interventi
  •                              anno 2007 → 308 interventi

La causa principale di questi incendi è da imputarsi alla realizzazione del camino non a regola d’arte (presenza di materiale combustibile nelle vicinanze della canna fumaria, errori di montaggio, ecc.).

In caso di incendio, l’utilizzo di materiali edili combustibili, abbinato in particolare ad una copertura ventilata, favorisce la propagazione del fuoco che può arrivare a coinvolgere l’intero tetto in brevissimo tempo.

Oltre alla corretta posa della canna fumaria risulta di grande importanza l’utilizzo di materiali incombustibili come la lana di roccia Solida (con reazione al fuoco certificata in Euroclasse A1) che non contribuiscono in nessun modo alla diffusione dell’incendio. L’uso di materiali incombustibili in copertura consente di ridurre la propagazione del fuoco, favorendo le operazioni di spegnimento: in questo modo, in caso di incendio, è possibile ridurre notevolmente i danni alla struttura.

Le considerazioni di cui sopra, valide in copertura, sono applicabili anche per le facciate ventilate.

Anche in questo caso l’utilizzo di un materiale isolante in Euroclasse A1 (completamente incombustibile) è estremamente importante: le correnti d’aria che si sviluppano nell’intercapedine, benefiche dal punto di vista dell’efficienza energetica della struttura, possono favorire la rapida propagazione del fuoco sui materiali non incombustibili portando l’incendio a coinvolgere l’intera facciata in tempi ridottissimi.

I materiali isolanti in lana di roccia Solida sono certificati al fuoco in Euroclasse A1 e quindi rispondono pienamente a tutte le esigenze espresse nella recente circolare dei Vigili del fuoco “Guida Tecnica – Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”.